Di ghiacci e altre storie

Nell’attesa di scoprire che cosa racconterà Obama al personale del Kennedy Space Center il prossimo 15 aprile, ci sono un po’ di cose da annunciare e alcune da segnalare tra quelle avvenute nei giorni scorsi.

A cominciare dalla partenza di Cryosat 2 da Baikonur, fissata per domani alle 15:57 (qui trovate un’utile timeline della fase del lancio, eventuali aggiornamenti conto di darli domani dall’ESOC). Quasi cinque anni dopo che il primo Cryosat si schiantò nell’Artico per colpa di un errore nella sequenza di lancio, l’ESA riprova a mandare in orbita una missione molto attesa, e non solo a causa del precedente fallimento. La misura dello spessore dei ghiacci è infatti uno degli indicatori cruciali della tendenza del riscaldamento globale, e Cryosat sarà la prima missione europea che se ne occuperà, volando a circa 700 km dalla superficie terrestre in orbita polare, grazie a una doppia antenna e a un sofisticato sistema di radar altimetrico (qui trovate un lungo e dettagliatissimo articolo in proposito). Da segnalare, quasi come una curiosità collaterale, che il lanciatore usato per mettere in orbita Cryosat 2, il Dniepr, è un ex missile balistico (si chiamava Satan!) convertito in vettore spaziale alla fine degli anni novanta, che parte dall’interno di un silos: un bell’articolo in merito, con tanto di schema, l’ha pubblicato Jonathan Amos giorni fa sul suo blog nel sito BBC.

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