Si increspano come le nuvole, i getti liberati dalle esplosioni che avvengono nel Sole e studiarne il comportamento potrebbe aiutare i fisici nelle "previsioni del tempo" solari, ad esempio a capire quando sono in arrivo tempeste magnetiche. Lo ha scoperto una ricerca condotta dall'università britannica di Warwick e pubblicata sulla rivista Astrophysical Journal Letters. Riuscire a riconoscere il tipo di movimento che avviene nelle nubi prodotte dalle esplosioni solari è stato possibile studiando le nuove immagini fornite dal satellite della Nasa Solar Dynamics Observatory (Sdo), lanciato lo scorso anno.Gli strumenti dell'osservatorio solare sono riusciti a cogliere, nell'estremo ultravioletto, immagini dell'attività del Sole che avvengono a temperature vicine a 11 milioni di gradi e che finora non era mai stato possibile osservare. Sono state queste immagini a rivelare che nelle nubi create dalle esplosioni solari i movimenti avvengono secondo gli stessi schemi seguiti, sulla Terra, dai movimenti delle nuvole e da quelli delle onde. Movimenti come questi sono descritti dai fisici come instabilità di Kelvin-Helmholtz e avvengono quando vengono a contatto due superfici di tipo diverso (come aria e acqua nel caso delle onde) e che si muovono a velocità diverse.
Le foto
Le foto
Commenti