L'evento unico non era mai stato osservato direttamente ma solo previsto per via teorica
Un bagliore improvviso di radiazione X, intenso e di alta energia: è quanto ha investito il 28 marzo scorso il satellite Swift della NASA dando il via a una intensa campagna di osservazioni da diversi osservatori a Terra tra cui Telescopio Nazionale Galileo dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF).
Ora due articoli apparsi sulla rivista Nature a firma di un nutrito gruppo di astronomi tra cui numerosi ricercatori dell’INAF e dell’ASI DATA CENTER di Frascati ricostruiscono l’evento, avvenuto circa 3,8 miliardi di anni fa: si tratta di un buco nero, denominato Swift J1644+57 e situato nella costellazione del Dragone, che divora una stella.
Continua qui
Un bagliore improvviso di radiazione X, intenso e di alta energia: è quanto ha investito il 28 marzo scorso il satellite Swift della NASA dando il via a una intensa campagna di osservazioni da diversi osservatori a Terra tra cui Telescopio Nazionale Galileo dell’Istituto nazionale di astrofisica (INAF).
Ora due articoli apparsi sulla rivista Nature a firma di un nutrito gruppo di astronomi tra cui numerosi ricercatori dell’INAF e dell’ASI DATA CENTER di Frascati ricostruiscono l’evento, avvenuto circa 3,8 miliardi di anni fa: si tratta di un buco nero, denominato Swift J1644+57 e situato nella costellazione del Dragone, che divora una stella.
Continua qui
Commenti