Tempesta magnetica dal Sole attenzione per satelliti e Gps

Uno sciame di particelle proveniente dalla nostra stella ha investito questa mattina il campo magnetico terrestre. Non si sa al momento che intensità potrà toccare l'attività solare. Difficile che ci siano problemi per l'uomo. Sotto osservazione sistemi satellitari e di localizzazione, a rischio blackout


ROMA - La tempesta solare è cominciata. Uno sciame di particelle proveniente dal Sole ha investito questa mattina il campo magnetico terrestre. E' troppo presto, secondo gli esperti, per stabilire quanto sarà intensa la tempesta magnetica provocata da questo impatto. Dai dati acquisiti dal Centro per le previsioni del tempo spaziale dell'Agenzia americana per l'Atmosfera e gli Oceani (Noaa) sulla base del satellite Ade (Advanced Composition Explorer (Ace), il vento di particelle viaggia alla velocità di 286 chilometri orari.

Sole sorvegliato speciale. Numerosi satelliti americani ed europei che stanno osservando la nostra stella, inviando a Terra dati aggiornati e immagini spettacolari. In prima fila ci sono gli osservatori della Nasa Sdo (Solar Dynamics Obervatory) e Soho (Solar and Heliospheric Observatory) e Ace (Advanced Composition Explorer), accanto al satellite europeo Proba 2. E' molto probabile che d'ora in poi le informazioni che potranno dare saranno sempre più preziose, in quanto l'attività solare sta diventando sempre più intensa, fino a raggiungere il picco, previsto fra gennaio e febbraio 2013. La frequenza con la quale compaiono macchie e spettacolari eruzioni sulla superficie solare è legata ad un ciclo nel quale periodi nei quali l'attività solare è debole si alternano a periodi nei quali il Sole si risveglia. La durata di ciascun periodo è di circa 11 anni e nel dicembre 2008 si concluso un ciclo particolarmente lungo di debole attività solare. "Adesso il Sole è tornato in attività e le eruzioni in corso sono già di un certo rilievo", rileva l'astronomo Alessandro bemporad, dell'osservatorio fi Torino dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

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