E' stata generata dalla
fusione di due buchi neri a 1,8 miliardi di anni luce. Per la prima
volta il segnale è stato catturato anche da Virgo, lo strumento italiano
dell'Infn. E' la quarta osservazione in appena un anno e mezzo: le onde
predette da Einstein promettono di rivoluzionare il nostro modo di
guardare l'universo
Ha aperto gli occhi il primo agosto, dopo un lungo periodo di ammodernamento. E subito, il 14 di quel mese, l'antenna italiana Virgo ha catturato la sua prima onda gravitazionale. Anche questa violentissima "scossa" alla trama dello spazio-tempo è stata generata dalla collisione di due buchi neri, avvenuta a 1,8 miliardi di anni luce da noi (e quindi 1,8 miliardi di anni fa). E' la quarta osservazione in quasi due anni: segno che le onde gravitazionali possono diventare un nuovo ramo dell'astronomia, capace di leggere fenomeni estremamente violenti e inosservabili con altri strumenti, almeno per quanto riguarda i buchi neri. E fra le scommesse alla vigilia dell'assegnazione del Nobel (la fisica è prevista per il 3 ottobre) la scoperta di queste onde, prodotte da fenomeni estremamente violenti nell'universo e previste dalle teorie di Einstein oltre un secolo fa, è fra le favorite. La diretta dell'annuncio può essere seguita il 27 agosto dalle 18 e 30 in webcast sul sito di Virgo. L'annuncio è stato dato nell'ambito del G7 della scienza a Torino.
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