Progettato in Italia Remove Debris avrà il compito di imprigionare i
rifiuti cosmici che orbitano intorno alla Terra per disintegrarli a
contatto con l'atmosfera.
Nell'orbita intorno alla Terra circolano alcune decine di migliaia di oggetti che misurano più di 10 centimetri e che rappresentano un problema per la sicurezza degli astronauti che operano nell'orbita terrestre. Per ovviare questa situazione di crescente pericolo l'ingegnere italiano Guglielmo Aglietti ha progettato il satellite Remove Debris, che a marzo verrà lanciato verso la Stazione Spaziale Internazionale, la ISS, trasportato dalla navicella privata Dragon.
La stessa ISS è costretta periodicamente a modellare la sua traiettoria per evitare di scontrarsi con alcuni di questi detriti. Il satellite RemoneDebris avrà il compito di sganciare un nanosatellite che imprigionerà all'interno di una rete i rifiuti incontrati nell'orbita terrestre, grazie anche a un software intelligente capace di individuare la loro presenza attraverso un raggio laser. Sarà successivamente agganciato da un arpione che lo trascinerà verso un'orbita più bassa e verrà dispiegata una vela spaziale che rallenterà il RemoveDebrise, favorendone una disintegrazione controllata.
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ESA: la scia di detriti spaziali che orbita intorno alla Terra |
Nell'orbita intorno alla Terra circolano alcune decine di migliaia di oggetti che misurano più di 10 centimetri e che rappresentano un problema per la sicurezza degli astronauti che operano nell'orbita terrestre. Per ovviare questa situazione di crescente pericolo l'ingegnere italiano Guglielmo Aglietti ha progettato il satellite Remove Debris, che a marzo verrà lanciato verso la Stazione Spaziale Internazionale, la ISS, trasportato dalla navicella privata Dragon.
La stessa ISS è costretta periodicamente a modellare la sua traiettoria per evitare di scontrarsi con alcuni di questi detriti. Il satellite RemoneDebris avrà il compito di sganciare un nanosatellite che imprigionerà all'interno di una rete i rifiuti incontrati nell'orbita terrestre, grazie anche a un software intelligente capace di individuare la loro presenza attraverso un raggio laser. Sarà successivamente agganciato da un arpione che lo trascinerà verso un'orbita più bassa e verrà dispiegata una vela spaziale che rallenterà il RemoveDebrise, favorendone una disintegrazione controllata.
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