Ora lo scopo sarà rispondere all'annosa domanda: "C'è mai stata vita su un altro pianeta?". Fornaro (Inaf): "Cercheremo tracce"
Ore 21.55. Dopo ben sette mesi di viaggio e oltre 470 milioni di chilometri, il rover della Nasa Perseverance è atterrato con successo su Marte. E si apre così una nuova pagina dell'esplorazione spaziale: inizia la missione dell'agenzia spaziale Usa per scoprire se, miliardi di anni fa, il pianeta rosso ospitasse forme di vita.
Dopo emiratini e cinesi, oggi è stato il giorno di successo per gli americani su Marte. Il rover della Nasa, infatti, prima di atterrare sul suolo marziano, ha dovuto effettuare una manovra piuttosto complessa: in pochi minuti, chiamati i "sette minuti di terrore", Perseverance è passata da una velocità di 20mila km/h a 0 km/h, per arrivare sul cratere Jezero, il sito di atterraggio più pericoloso mai tentato.
Ma tutto è filato liscio e da adesso in poi il rover cercherà di rispondere all'annosa domanda 'c'è mai stata vita su un altro pianeta?'. Le precedenti missioni marziane della Nasa, tra cui Curiosity e Opportunity, hanno suggerito che Marte, miliardi di anni fa, fosse un pianeta umido con un ambiente potenzialmente adatto alla vita. Perseverance cercherà di trovarne traccia, grazie a una strumentazione per analizzare le rocce e possibili tracce chimiche di vita organica, le cosiddette 'biofirme' nel cratere Jezero. Il rover raccoglierà anche campioni dalla superficie marziana, che tra 10 anni verranno riportati sulla Terra da un'altra missione congiunta della Nasa con l'agenzia europea Esa.
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