Anomalia del campo magnetico terrestre, all’origine la collisione con un pianeta alieno

L’Anomalia del Sud Atlantico si sta dividendo a metà ed è destinata ad espandersi sempre di più. Il fenomeno potrebbe derivare due enormi macchie all’interno del mantello terrestre.

Negli ultimi due secoli un punto debole nel campo magnetico terrestre si sta espandendo e potrebbe iniziare a dividersi in due. Si tratta di una zona nota come Anomalia del Sud Atlantico o SAA (South Atlantic Anomaly), situata sopra l’Oceano Atlantico meridionale, che alcuni ricercatori collegano ad un potenziale inizio di inversione dei poli geomagnetici.

La “falla” nel campo geomagnetico non presenta un pericolo per noi umani: il campo preserva la sua funzione di protezione del pianeta dalla radiazione solare mortale. Tuttavia, la SAA interferisce con i satelliti e altri veicoli spaziali che attraversano l’area situata tra il Sud America e l’Africa meridionale. Questo perché le particelle solari cariche riescono a filtrare in quantità maggiori, minacciando il funzionamento dei computer e dei circuiti.

L’origine della SAA e del suo crescente indebolimento è oggi ancora poco chiaro, ma gli scienziati prevedono una costante espansione del fenomeno. Secondo l’esperto di geomagnetismo dell’Istituto di fisica della Terra di Parigi, Julien Aubert, l’area compromessa potrebbe essere collegata a due gigantesche macchie di roccia densa sepolte a 2.897 km all’interno del pianeta, che a causa della loro composizione chimica disturberebbero il metallo liquido nel nucleo esterno che genera il campo magnetico.

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