La Cina, principale indiziata dopo una prima attribuzione a SpaceX, si smarca. E il vero problema è che non c’è un sistema di tracciamento efficace
Potremmo chiamarlo il Rocket-gate. L’identità dell’oggetto che, secondo le previsioni, il 4 marzo si schianterà sulla Luna sta diventando un caso internazionale. Scartata l’ipotesi che si tratti di un modulo del Falcon 9 utilizzato per la missione statunitense Dscovr perché i conti non tornano, l’opzione più accreditata è che sia una parte del razzo cinese della missione Chang’e 5-T1 del 2014. Ma la Cina lo esclude.
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