Sull’esopianeta WASP-121b forse piovono rubini e zaffiri

 

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta i risultati di un nuovo studio sull’esopianeta WASP-121b, un gioviano ultracaldo considerato uno dei pianeti con le condizioni più estreme conosciute. Un team di ricercatori guidato da Tom Evans, oggi al Max Planck Institute for Astronomy di Heidelberg, in Germania, ha usato dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble per indagare sui composti presenti nell’atmosfera di WASP-121b. La conclusione è che potrebbero esservi nubi di ferro, titanio e corindone, la forma cristallizzata di ossido di alluminio che compone rubini e zaffiri.

Distante circa 900 anni luce dalla Terra, l’esopianeta WASP-121b ha una massa di poco superiore a quella di Giove ma la sua dimensione è quasi doppia a causa delle elevatissime temperature che scaldano i gas che lo formano dilatandoli. Ciò perché esso è vicinissimo alla sua stella, al punto che un anno dura circa 30 ore. La sua scoperta è stata annunciata nel marzo 2016 e le sue condizioni estreme hanno suscitato un certo interesse da parte degli astronomi con la conseguenza che è stato oggetto di parecchi studi.

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